Mohammed Lakhdar-Hamina è scomparso il 23 maggio, proprio il giorno in cui il suo film principale, "Chronicle of the Years of Fire", è stato proiettato a Cannes. Una coincidenza che sembra una scena del suo stesso film: un po' di simbolismo, un po' di destino e interamente una storia.
Un algerino con un linguaggio cinematografico europeo, un poeta nel mondo del cinema politico e un cronista della rottura coloniale. Lakhdar-Hamina non ha realizzato molti film, ma ciascuna delle sue opere può essere considerata un contributo serio al cinema mondiale.

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imdb.com
"Chronicle of the Years of Fire" (1975) / "Chronique des années de braise"
Con: Yorgo Voyagis, Hassan El AmirValutazione IMDb: 7.3
Il film che ha fatto storia—non solo come regista ma come unico vincitore africano della Palma d'Oro nella storia di Cannes. È un racconto epico di resistenza, rivolta, libertà e di tutto ciò che sta dietro queste parole.

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"The Winds of the Aures" (1967) / "Rih al awras"
Con: Keltoum, Mohamed Chouikh, Omar TayareValutazione IMDb: 6.6
Tutto qui è molto più tranquillo, ma non meno terrificante. Durante l'occupazione francese, una contadina perde il marito e presto il suo unico figlio viene preso dai soldati. Inizia così il suo viaggio: da un campo all'altro, attraverso le montagne, con un paio di galline sotto il braccio e un solo desiderio—trovare suo figlio.

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"Decembre" (1973) / "Décembre"
Con: Michel Auclair, Julien GuiomarValutazione IMDb: 5.9
E infine, "Decembre." La trama segue uno dei leader della resistenza che finisce nelle mani dell'esercito francese. Viene torturato, ma la telecamera non mostra alcuna scena di violenza. Solo volti. Solo suoni. Solo ciò che rimane fuori campo—e colpisce più forte di qualsiasi shock visivo.

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Lakhadar Hamina ha realizzato solo pochi film, ma ognuno è come una ferita aperta. E in questo dolore, c'era qualcosa di onesto, qualcosa di molto umano. In precedenza, noi di solostelle.com abbiamo parlato dei film del vincitore del 78º Festival di Cannes Jafar Panahi.