Una delle attrazioni più singolari di Palermo sono le Catacombe dei Cappuccini, dove riposano migliaia di corpi mummificati naturalmente.
I corpi mummificati indossano abiti eleganti e sono divisi per sesso e classe sociale: nelle diverse sezioni si trovano religiosi, nobili, borghesi, ufficiali dell'esercito, vergini e bambini. Alcuni corpi sono conservati in bare di vetro, ma la maggior parte sono disposti su scaffali o appesi alle pareti.
Storia delle Catacombe dei Cappuccini a Palermo
I palermitani, come molti abitanti del Sud Italia prima dell'unificazione del 1861, vedevano nella mummificazione un desiderio di immortalità, una tradizione radicata nella storia siciliana.
Le catacombe presero il nome dai frati cappuccini, stabilitisi a Palermo presso la chiesa di Santa Maria della Pace nel 1534. Inizialmente scavarono una fossa comune sotto l'altare di Sant'Anna, dove deponevano i corpi avvolti in un sudario.
Nel 1597, quando la fossa comune era piena, i cappuccini iniziarono a costruire dietro l'altare maggiore, dove si trovavano antiche grotte. Durante il trasferimento dei 45 corpi dalla fossa comune, scoprirono con stupore che si erano naturalmente mummificati. I frati lo considerarono un miracolo e decisero di esporli in nicchie nelle pareti.
Il museo dei morti diventa popolare
La notizia dei 45 corpi mummificati si diffuse come un lampo, prima in Sicilia e poi in tutta Italia, attirando molti fedeli che desideravano riposare in questo luogo santo dopo la morte. Nel 1783 fu deciso di accettare chiunque lo desiderasse e potesse permettersi un posto nelle cripte.
Quello che era un cimitero privato per i monaci divenne accessibile al pubblico. Le catacombe divennero un "museo della morte" conosciuto in tutto il mondo. Il numero delle mummie aumentava costantemente, costringendo i monaci a costruire nuovi corridoi.
Tra il XVII e il XIX secolo, migliaia di corpi trovarono riposo nelle catacombe, principalmente membri della nobiltà siciliana, che non badava a spese per le donazioni. Nobili, alti ufficiali, ricchi palermitani e personaggi famosi.
Un posto nelle catacombe divenne un simbolo di status, e le famiglie spendevano grandi somme per assicurare ai loro parenti una sepoltura qui.
I corpi furono distribuiti per categorie: corridoi per uomini, donne, sacerdoti, monaci e per specifiche professioni. Ci sono anche due piccole sale per le vergini e i bambini.
Metodi di mummificazione
I cappuccini perfezionarono il processo di mummificazione naturale, che consisteva nel rimuovere i liquidi dai tessuti per impedire la proliferazione batterica e quindi la decomposizione. Il processo si divideva in varie fasi:
- Prima i corpi venivano portati in un locale sotterraneo poco umido dove si rimovevano gli organi interni.
- Al posto degli organi si inseriva paglia o foglie di alloro per accelerare la disidratazione.
- I corpi restavano in orizzontale per circa un anno su un sistema di drenaggio.
- Venivano poi esposti all'aria aperta e lavati con aceto, fino a quando la pelle assumeva un colore marrone.
- Infine, venivano vestiti con i loro abiti migliori e collocati nelle nicchie.
Durante le epidemie, i monaci a volte trattavano i corpi con soluzioni di arsenico o calce, ottenendo mummie particolarmente ben conservate.
La mummia di Rosalia Lombardo
Tra le mummie delle Catacombe dei Cappuccini spicca Rosalia Lombardo, nella cappella di Santa Rosalia nella parte bassa del primo corridoio a sinistra. Nata a Palermo il 13 dicembre 1918 e morta di polmonite il 6 dicembre 1920, fu una delle ultime persone sepolte nelle catacombe. L'imbalsamazione, voluta dal padre affranto dal dolore, fu eseguita dal professor Alfredo Salafia.
Come rivelato da uno studio del 2009, per l'imbalsamazione fu usata una miscela di formalina per eliminare i batteri, alcol per rimuovere il glicerolo ed evitare l'essiccazione, acido salicilico per prevenire la crescita fungina e sali di zinco per dare rigidità.
La bambina sembra viva (le radiografie mostrano che il corpo è perfettamente conservato, con organi interni e cervello intatti) e pare solo addormentata, tanto da meritarsi il soprannome "La bella addormentata".
Nonostante sia una delle migliori mummificazioni mai realizzate, il corpo mostra lievi segni di decomposizione. Per questo è stato posto in un contenitore ermetico di acciaio e vetro, riempito di azoto per impedire la crescita di microrganismi. All'interno si mantiene una temperatura costante di 20°C e un'umidità del 65%.