Hai già acceso la luce notturna? Perché la settima stagione di “Black Mirror” esplora ancora una volta gli angoli più oscuri delle nostre paure.
Sembra che lo show di Charlie Brooker non possa più sorprenderci... ma lo fa di nuovo. Analizziamo insieme tutti gli episodi per scoprire cosa è riuscito brillantemente e cosa è andato storto.

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Ritorno all'Inferno Virtuale: "Callister" Ritorna
Nella settima stagione, Brooker ha rischiato per la prima volta continuando un vecchio episodio. "È un lusso in questo show poter riportare i personaggi," ha affermato lo scrittore in un'intervista con The Hollywood Reporter.La seconda parte della leggendaria serie "USS Callister" della quarta stagione si è rivelata vivace, anche se non così sorprendente come l'originale. Invece di un inferno personale nello spirito di "incel contro ufficio," è ora una battaglia su larga scala con una corporazione dove i personaggi virtuali derubano i giocatori per sopravvivere.

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Quando la Tecnologia Diventa una Trappola, Non una Benedizione
Uno degli episodi più sorprendenti della stagione è "Common People." Immagina: puoi preservare la coscienza di una persona cara in un cloud digitale, ma... solo con un abbonamento. Streaming che letteralmente detiene la vita nelle sue mani.Chris O'Dowd e Rashida Jones interpretano una coppia in bilico tra tragedia e assurdità. È una sorta di "Requiem for a Dream" nel mondo dell'alta tecnologia, ma al posto delle droghe, ci sono marketing aggressivo e copertura Wi-Fi instabile.

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Troppo reale per essere solo finzione
Un'altra gemma della stagione è "Hotel Reverie" con Issa Rae e Emma Corrin. Qui, l'attrice è letteralmente cucita in un film classico in bianco e nero, creando un remake digitale usando tecnologie deepfake. E a un certo punto, non capisci più: è un film sui film o un avvertimento che non puoi più nasconderti dall'IA?
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Nostalgia con un Nodo alla Gola
In "Eulogy," il personaggio Paul Giamatti apre vecchi album fotografici per riportare indietro un amore passato—letteralmente. Questo episodio non riguarda la tecnologia ma i rimpianti che, purtroppo, non possono essere cancellati.Minima fantasia, massimo dolore. Come se il copione di "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" fosse passato attraverso un filtro e aggiunto l'odore della polvere della soffitta.

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Quando il Nemico Siede al Tavolo Accanto
Questa serie non sarebbe la stessa senza paranoia. "Bête Noire" è un thriller aziendale dove la nuova dipendente chiaramente non è chi dice di essere. Il problema è che provarlo è impossibile. Tutto ciò che rimane alla protagonista è perdere lentamente il controllo davanti ai colleghi indifferenti.L'atmosfera si fa più intensa con ogni inquadratura, e il finale non spaventa né sciocca; ti fa ridere nervosamente come se fossi diventato parte di questa follia.

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Eppure, Non Senza Inciampi...
"Plaything" con Peter Capaldi inizia come un avvincente techno-thriller, ma secondo il recensore Jack Seale di The Guardian, finisce troppo bruscamente. "Dopo un eccellente primo tempo, scorrono i titoli di coda. L'idea non si sviluppa, quindi 'The Toy' finisce nella spazzatura," lamenta il critico cinematografico. Beh, anche i geni hanno le loro cadute.
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