Film del Giorno: "Until the End of the World" — un film da vedere prima che internet scompaia

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Cosa succede quando si combinano un road movie, il noir, la fantascienza, premonizioni ansiose della fine del mondo e una filosofia meditativa sulla memoria e la tecnologia?

La risposta si trova in "Until the End of the World" (1991), il progetto più ambizioso (e lungo) di Wim Wenders. Se ami i film dove "la strada è il protagonista" e la trama è intrisa di ansia per il futuro, questo film potrebbe essere una rivelazione.

Avviso onesto: questo non è un film, è un'immersione totale. Quasi cinque ore di visione nella versione del regista (sì, cinque — ma non farti prendere dal panico!) si trasformano in un vero viaggio attraverso un'epoca in cui il 1999 incombeva ancora davanti a noi, ma la paura del nuovo millennio si era già infiltrata nelle ossa di tutti.

Di cosa parla

Al centro della storia c'è una donna di nome Claire (Solveig Dommartin), che insegue per tutto il pianeta il misterioso scienziato Sam Farber (William Hurt), che ha rubato una telecamera capace di registrare le immagini visive che nascono nel cervello umano.
Un uomo con occhiali da una lente solo sta accanto a un uomo e una donna sotto una luce viola
Fotogramma e poster di "Until the End of the World"
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È braccato dai governi, dai servizi segreti, e con lui — l'idea stessa dell'immortalità della memoria. E su tutto questo incombe un satellite nucleare indiano che sta per schiantarsi sulla Terra.

Ma questo non è cyberpunk con azione e luci lampeggianti. Questo è Wenders. Il che significa che ci saranno tante strade, tanta musica ansiosa di Talking Heads, Can, U2 e Nick Cave, e telecamere che registrano i sogni.

Questo film non offre risposte nette, ma pone sicuramente le domande giuste: cosa vogliamo preservare se domani arriva la fine del mondo? Puoi guardare i sogni degli altri e rimanere ancora te stesso?
L'attore William Hurt in giacca marrone abbraccia l'attrice Solveig Dommartin in maglietta bianca
Fotogramma di "Until the End of the World"
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Perché dovresti guardarlo

  • È allo stesso tempo road movie, storia d'amore e meditazione sulla tecnologia che non salva ma distrugge.
  • È uno sguardo unico sulle paure di fine millennio attraverso occhi europei, non un blockbuster hollywoodiano.
  • È uno dei rari film dove la fantascienza è costruita con poesia, non con la CGI.
  • E infine, non hai mai visto niente del genere.
È un film sulla scelta: memoria o realtà, immagine o sentimento, digitale o umano. E se internet dovesse mai sparire — per qualsiasi motivo — "Until the End of the World" potrebbe essere l'ultimo film che davvero vivi, invece di scorrere semplicemente sullo sfondo.

Se ami il cinema dove il mondo intero è un percorso e la tecnologia non è la soluzione ma la trappola, "Until the End of the World" merita un posto nella tua lista dei film da vedere assolutamente. Preferibilmente la versione del regista. E preferibilmente di sera. Quando vuoi silenzio, musica e un mondo dove anche l'apocalisse arriva in modo bellissimo. Precedentemente su solostelle.com, vi abbiamo raccontato di "Memento" — per Nolan, era solo l'inizio della sua carriera. Ed è comunque risultato brillante.